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Velaterapia per ritrovare se stessi…

Il mare, oltre ad essere una entità naturale biologicamente indispensabile, rappresenta da sempre per l’uomo una meta, una sfida, una ricerca d’avventura, un desiderio di esplorazione, una speranza di fuga, un bisogno di pace, uno stimolo eccitante e insieme una scoperta di tranquillità. Ma ancora di più per l’uomo entrare nel mare è avvicinarsi all’essenza da cui ha avuto origine la vita stessa.

L’incontro con il mare simboleggia ancora una rinnovata eccezionalità. Per chi, come i siciliani, ci è nato, è ancora oggi un sogno, un desiderio irrealizzato, un mistero, un’emozione.

Andare per mare è un’esperienza di ancor più denso spessore. E’ un confronto immediato con un’antica potenza, con la grandezza del mistero, della natura, del mito. L’accettare l’incontro/confronto con il mare di per sé è un consentirsi di affrontare una nuova dimensione fatta di spazi e di tempi diversi, tra l’oscurità dell’ignoto e la presenza del pericolo. Ma è anche opportunità di assaporare un ritmo più lento e dolce di vita, riscoprendo quali sono i limiti reali dell’esistenza, senza fuggirli, confrontandosi con la natura e con se stessi.

Accettare un piccolo viaggio verso l’ignoto è una cosa preziosa, ancor di più se si pensa che tale ignoto è già dentro di noi che, guarda caso, siamo stati originati dal mare.

L’esperienza di “velaterapia”, dunque, è ricca di implicazioni dal punto di vista psicologico. Ad esempio, è stata condotta un’indagine sperimentale con l’obiettivo di misurare i rapporti tra la navigazione a vela e alcuni costrutti psicologici. L’ipotesi era che l’attività della vela avesse degli effetti positivi sulla

1. consapevolezza corporea,
2. l’autostima
3. e la soddisfazione con cui sono percepite le proprie parti del corpo.

I risultati hanno dimostrato che chi va in barca a vela ha una buona conoscenza del proprio corpo e delle proprie emozioni e soprattutto ha una considerazione positiva riguardo le proprie parti corporee e l’immagine del corpo complessiva ed una buon livello di autostima rispetto al gruppo di controllo di non velisti (dr. F. M. Purita).

Esistono quindi alcune peculiarità di questa straordinaria e suggestiva attività che è la vela, strettamente legate a dinamiche e processi psicologici: l’incontro con il mare, l’esperienza della conduzione e del comando, il vivere un setting ambientale stimolante e motivante, lo spazio ristretto, chiuso ed isolato che accoglie e mette alla prova, le intense relazioni sociali a bordo e il particolare rapporto con l’Altro, l’idea di collaborare per un obiettivo comune mantenendo la certezza del proprio ruolo, venendo riconosciuti come pedina indispensabile alla navigazione, sempre con la possibilità di apprendere dall’Altro-esperto strategie e comportamenti utili e appropriati (coping).

 

Recuperando risorse

Il mare e quindi il territorio costiero trapanese e siciliano con tutte le sue risorse naturali e strutturali, diviene un setting ambientale eccezionale ad oggi totalmente inutilizzato dal punto di vista psico-sociale. L’esperienza di “velaterapia” costituisce dunque un efficace mezzo di riabilitazione e di formazione umanistica, di potenziamento ed esplorazione del proprio carattere, oltre che di apprendimento di uno sport, che bene si può integrare con quelli già presenti sul territorio (comunità, istituzioni scolastiche, case circondariali, centri diurni, etc.) La navigazione rappresenta un utilissimo momento di “hic et nunc” in cui l’individuo mette alla prova se stesso, risolvendo problemi difficili, prendendo decisioni improvvise e a volte in rapida sequenza, confrontandosi con un gruppo per un obiettivo comune, affrontando situazioni difficili, riconoscendosi utile e indispensabile e riconoscendo l’efficacia e l’importanza dell’altro. Tali concezioni possono facilmente essere estese poi alla vita quotidiana e ad altri contesti (lavorativi, sociali, familiari). La nostra associazione Safira Sailing intende creare un polo specialistico di “velaterapia” coniugando in maniera innovativa ed efficace le risorse naturali marine ed ambientali siciliane con i benefici conclamati che si possono ottenere nei confronti di soggetti con disagio psico-sociale.

A chi si rivolge la Velaterapia?

Quando la vela diventa un sostegno

L’attività di velatarapia si rivolge a tutti e si propone di sfruttare il forte valore riabilitativo e risocializzante del mare, nel quale, persone (e personalità) diverse, mettono insieme e integrano le loro forze e le loro emozioni. L’obiettivo è quello di sfruttare il mare e la vela come mezzi eccezionali per incontrarsi e avere l’occasione di mettere in gioco le proprie risorse autogene, “confrontarsi con i propri intervalli e spazi interiori che sembrano disabitati” (Lo Iacono, 2009) utilizzando i silenzi, come avviene nella musica, per ritrovare il proprio ritmo: aiutare la persona che pensa di stare in un disagio irreversibile (così come avviene in psicoterapia), a trovare nuove risorse, nuove speranze, nuove possibilità di sentirsi vivo e per cambiare il proprio processo esistenziale.

Quali benefici puoi ottenere?

1. Stimolare il contatto con il proprio mondo interiore e inconscio attraverso immagini, sogni, fantasie che si esprimono sia quando si è in navigazione che quando si è tornati sulla terraferma.
2. Migliorare le dinamiche interpersonali che permettono il confronto tra le differenze caratteriali, i diversi stili comunicativi nella permanente ricerca di un linguaggio comune e di contatti che possano sviluppare l’empatia.
3. Ampliare lo spazio emotivo del partecipante sia attraverso la navigazione marina di gruppo sia come metafora del proprio viaggio esistenziale (la barca in questo senso viene intesa quale oggetto transizionale)
4. Accrescere la propria autostima. L’insolita attività di navigazione (rispetto al proprio contesto quotidiano di provenienza) permette di far riconoscere le proprie capacità a differenza dei continui feedback negativi che troppo spesso il contesto giornaliero invia.
5. Sviluppare l’autocontrollo fisico ed emozionale (gestione dell’ansia) attraverso la concentrazione sul proprio corpo e movimenti.

  • Included
    Insurance
    Fuel
    Association membership
    Skipper/formatore
    Dinghy and outboard engine
    Trekking Orientato
  • Not Included
    Bed linen
    Harbour
    Galley
    Transport costs from/to the port of embarkation
    Costi porti diversi da imbarco /sbarco
    Safety equipment
    Hostess
    Final cleaning
    Meals consumed ashore
    Towel
    use of masks and fins
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